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EDUCAZIONE SANITARIA:

 

COSA DOVREBBERO FARE I GENITORI DI UN BAMBINO CON EPILESSIA
DAVANTI AD UNA CRISI EPILETTICA

Non lasiarsi prendere dal panico
se il bambino ha la crisi in piedi senza cadere, farlo sedere
non bloccare il bambino ma cercare di liberarlo da abiti stretti o oggetti vicini oppure da qualunque cosa possa procurargli del male.
Se si hanno convulsioni o cadute, porre morbidi elementi sotto la nuca del bambino
porre il bambino su un fianco , per far emettere vomito e/o saliva
controllare la durata della crisi
non perdere la pazienza e mantenere sangue freddo, cercando di rassicurare il bambino dopo aver ripreso coscienza.
Agire con trattamento farmacologico secondo indicazioni del medico specialista .
Chiamare il pronto soccorso il prima possibile se la crisi dura più di cinque minuti e se il bambino è caduto per terra a lungo.

QUALI SONO LE CIRCOSTANZE CHE FAVORISCONO LE CRISI EPILETTICHE

Le crisi epilettiche dipendono da una scarica disordinata ed eccessiva di alcune o di tutte le cellule cerebrali . Questa scarica può essere silente per parecchi mesi per poi riproporsi improvvisamente.
Alcune situazioni possono essere favorenti o scatenanti le crisi : ad es. bevande alcooliche,disordini alimentari, stress emotivi, difficoltà nell'addormentamento, cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale, etc.
Talora i movimenti repentini degli oggetti in visione dall'auto in corsa, le luci o i flash del televisore o dei computer possono essere fattori concomitanti scatenanti le crisi.

LA DIAGNOSI DI EPILESSIA

La diagnosi di epilessia si basa sull'analisi precisa delle crisi .
L'ELETTROENCEFALOGRAMMA (EEG) può aiutare a capire qual è il tipo di epilessia .
La TAC ( tomografia assiale computerizzata) e la RMN-encefalo ( risonanza magnetica cerebrale) possono essere utili a diagnosticare una possibile lesione cerebrale.

DOPO AVER FORMULATO LA DIAGNOSI PRECISA DI EPILESSIA

  1. iniziare la terapia
  2. prendere con regolarità le medicine senza interruzioni
  3. mantenere un diario delle crisi
  4. adattarsi ad un ritmo di vita regolare
  5. non bere alcoolici.

LA CURA

Esistono diversi farmaci anti-epilettici , dosati in base al peso e all'età e che devono essere assunti regolarmente. Dopo qualche anno di cura può avvenire la guarigione completa.
Talora invece le medicine non hanno un effetto terapeutico efficace come sperato : le crisi possono diminuire , ma non scompaiono e si ripresentano anche per parecchi anni o più raramente per tutta la vita.
In alcuni casi invece,la guarigione può avvenire senza terapia farmacologica.

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LA BALBUZIE : SUGGERIMENTI COMPORTAMENTALI PER I GENITORI E PER CHIUNQUE SI RELAZIONI CON BAMBINI CON QUESTO TIPO DI PROBLEMATICHE.

SAREBBE BUONA NORMA CONDURRE IL BAMBINO CON BALBUZIE SIN DAI PRIMI ESORDI DEL PROBLEMA DELLA FLUENZA VERBALE, PER UN'ACCURATA VISITA NEUROLOGICA INFANTILE E VALUTAZIONE NEUROPSICHIATRICA ( con tests di sviluppo neuropsicologico e tests psicologici proiettivi ) nonchè adeguato esame della fluenza verbale DALLA DOTT.SSA SPECIALISTA GIANNELLI FRANCESCA.
Questo permetterà una buona diagnosi precoce e un tempestivo intervento riabilitativo (sia logopedico, e se opportuno, psicoterapeutico del bimbo e della famiglia ), attraverso l'analisi di fattori di rischio, cause e concause del problema .

Nell'ambito del problema balbuzie ogni giorno , possiamo distinguere :
A) ATTEGGIAMENTI CHE STIMOLANO E FAVORISCONO UNA BUONA FLUENZA VERBALE.
B) COMPORTAMENTI DA ADOTTARE NEI MOMENTI DI CRISI , BALBUZIE IN ATTO.
C) FATTORI E COMPORTAMENTI DA NON ADOTTARE POICHE' AUMENTANO LA BALBUZIE, OSTACOLANDO UN'ADEGUATA E REGOLARE FLUENZA VERBALE.

A) ATTEGGIAMENTI CHE STIMOLANO E FAVORISCONO UNA BUONA FLUENZA VERBALE.
attendere sempre un po' prima di rispondere alle domande del bambino con balbuzie;
eliminare radio, TV, e qualsiasi altra strumentazione elettronica che si sostituisca alla comunicazione intrafamiliare e soprattutto nei riguardi del bambino;
non anticipare il bimbo mentre cerca anche con difficoltà di terminare frasi o discorsi;
parlare in famiglia e con il bimbo in maniera serena e piacevolmente tranquilla e rassicurante;
favorire un modus vivendi calmo ;
permettere al bambino con balbuzie di esprimersi come può e come riesce a fare;
spostare l'attenzione su quello che si dice e non su come lo si dice;
spostare l'attenzione sul bambino e non su quello che dice ;
elogiare con convinzione il bimbo almeno una volta al giorno per le sue prestazioni in un'attività qualsiasi;
se siete interpellati dal bambino mentre siete impegnati in una qualsivoglia attività in cui siete concentrati, rassicuratelo dicendogli che sicuramente le vostre orecchie lo stanno ascoltando!


B) COMPORTAMENTI DA ADOTTARE NEI MOMENTI DI CRISI , BALBUZIE IN ATTO.
riproponete le parole dette in maniera balbettante dal bambino con un modus verbali tranquillo, sereno e rilassato;
stabilire sempre un adeguato contatto oculare con il bambino mentre cerca di esprimersi;
attenzione serena verso quello che dice il bambino e non su come lo dice ;
rispondere vostro malgado al bambino seppur quello che vi è stato chiesto è stato detto in maniera difficoltosa ed incomprensibile;
attendere un attimo prima di rispondere al bambino, che può servire per dare alla conversazione un andamento più tranquillo;
non anticipare, cercando di prevenire indovinando il suo pensiero, il bambino mentre parla, facendolo esprimere come può.
Non interrompere mai il bambino balbuziente mentre cerca a modo suo di esprimersi.

C)FATTORI E COMPORTAMENTI DA NON ADOTTARE POICHE' AUMENTANO LA BALBUZIE, OSTACOLANDO UN'ADEGUATA E REGOLARE FLUENZA VERBALE.
vietato completare ciò che il bambino sta cercando di esprimere ;
assolutamente non interromperlo mentre cerca come può e con difficoltà di parlare ;
non si deve pressare il bambino perchè finisca bene, presto e meglio le sue frasette;
pretendere con assoluta ostinazione che il bimbo parli subito bene, più in fretta o addirittura che si autocorregga;
non si può esigere una fluenza regolare e calma da parte del bambino attraverso un'espressione degli adulti veloce e concitata;
mantenere il ritmo di vita quotidiana nevrotico, veloce e stressante;
assolutamente vietato criticare il bambino per correggerlo ;
meglio non esporre il bambino con balbuzie a letture ad alta voce davanti a tutti in forma dimostrativa e plateale ;
se si riesce, bisognerebbe cercare di mantenere un giusto equilibrio tra frustrazioni e gratificazioni nel bimbo , per aumentare la sua resistenza psicologica;
stimolare una scarsa fiducia nel bimbo attraverso un aumento smisurato, rispetto alle sue capacità, di pretese e richieste.

 

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L'ALIMENTAZIONE

PICCOLI CONSIGLI E SUGGERIMENTI PER FARE DEL PASTO PER IL BAMBINO UN MOMENTO PIACEVOLE.

1)Fissare un orario regolare per la pappa o i pasti, in modo che il bambino possa riposare ( di giorno come di sera) con un intervallo di almeno un'oretta dopo i pasti.

2)Non saltare mai i pasti!
Importante è la colazione che deve apportare 1/5 del fabbisogno calorico energenico;
il pranzo rappresenta quasi la metà delle calorie nell'arco dei pasti della giornata ,
la cena il 20-30% , da non dimenticare lo spuntino di metà mattina e la merenda pomeridiana.

3)Evitare di obbligare il bambino, soprattutto se in fase di dentizione, a mangiare se non gli va oppure è sazio.

4)Non si deve intingere il succhiotto nello zucchero, nel miele, etc. oppure offrire bevande zuccherate calde convinti ( erroneamente) di fargli cosa gradita.

5)Attenersi sempre allo schema dietetico del pediatra,procedendo con gradualità.

6)Non scoraggiarsi di fronte alla prima reazione di rifiuto del piccolo verso un cibo nuovo o per il non gradire più una pappa fin'ora abituale.
7)Dedicare al momento dei pasti a tavola un tempo sufficiente , di un'oretta circa, in cui in un clima rilassato tranquillo e conviviale , ci si possa ritrovare l'intera famiglia per trovare ristoro e cordialità , per poter parlare dei propri pensieri , senza interferenze varie (TV,giornali, etc.).
8)Cucinare cibi freschi ( evitando di riscaldare quelli più cotti).
9)Proporre cibi sempre vari e saporiti cercando di essere il più possibile creativi in cucina e fantasiosi con gli ingredienti.
10)Evitare di forzare il bambino a finire il piatto se non ne ha voglia , rispettando le quantità suggerite dal pediatra.
11)Non proporre il cibo come gratificazione o premio !
12)I genitori devono dare il buon esempio comportandosi in maniera coerente con le indicazioni che danno ai propri figli.
13)Evitare di indurre il bambino con l'inganno o stratagemmi vari, imboccandolo quasi a tradimento , a farlo giocare per fargli venire la voglia di mangiare.
14)Mantenere sempre il nasino pulito, in modo da favorire la percezione dei sapori.
15)Invitare sempre il bambino ad esprimere le proprie sensazioni di fronte a piatti nuovi. Consentire di toccare la pappa.
16) Quando il bambino è in grado di interagire maggiormente, si può coinvolgere nella preparazione dei piatti, mostrando gli ingredienti e insegnandogli , in particolare con frutta e verdura, a riconoscere le varie categorie ( grandezza, colori, etc.).


IL PERCEPIRE I SAPORI DEI CIBI.

Sappiamo che il senso del gusto si sviluppa nel bambino già nel corso della vita intrauterina : si ritiene infatti che i cambiamenti di sapore del liquido amniotico possano essere percepiti dal feto.
I recettori del gusto, meglio noti come papille gustative, che si localizzano sulla punta, sui bordi e sulla parte posteriore della lingua, si sviluppano a partire dalla dodicesima aumentano di numero fino alla nascita.

RICORDIAMO CHE IL BAMBINO NON E' UN PICCOLO ADULTO.

E' importante precisare che alla nascita e nei primi mesi di vita il piccolo è particolarmente sensibile al dolce, che è percepito solo sulla punta della lingua, che lo attira; all'acido ( percepito lungo i suoi bordi ) e all'amaro ( nella zona posteriore) , che viceversa sono meno graditi.
Con lo svezzamento la formazione del gusto si affina in quanto si sviluppa un rapporto sempre più intenso con gli alimenti. In questa fase diventano importanti numerosi elementi, quali per esempio la consistenza dei cibi, lo stato d'animo del bambino nel momento del suo primo approccio ed il contesto ambientale.
La percezione del salato si instaura a partire dal secondo anno : fino ad allora è quasi inutile e controproducente qualsiasi aggiunta di sale da parte delle mamme ai cibi da cucinare , sia perchè l'alimentazione attuale non comporta alcun rischio di carenza ( spesso, anzi, si eccedono ampiamente i fabbisogni ) sia perchè è stato dimostrato come l'abitudine a sapori molto forti condizionati le successive scelte alimentari del bambino.


PREVENZIONE DI INFEZIONI, RAFFREDDORI E OTITI CHE POSSONO ESSERE CONCAUSA DEL RITARDO DELLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO.

La permanenza in un ambiente secco o l'esposizione allo smog , possono indurre un aumento della produzione di muco, che se non rimosso , può facilitare nel neonato o nel bambino , l'insediamento di microrganismi quali batteri e virus, favorendo così l'insorgenza di infezioni, raffreddori e otiti.
Sappiamo infatti quanto le otiti acute e croniche ricorrenti possano essere una forte concausa del ritardo dello sviluppo del linguaggio, attraverso ipoacusie altilenanti e remittenti che compromettono sin da subito la salute globale del bambino ed il suo sviluppo neuropsicologico .
Per neonati e lattanti è assolutamente normale e fisiologico “orientarsi” nel mondo che li circonda: l'odore rassicurante della mamma, quello dei familiari e gli odori naturali sono tra i preferiti.
Poco graditi sono , se non irritanti, gli aromi troppo forti.

LE PRIME ESPERIENZE OLFATTIVE

All'interno del piccolo naso del bambino, si trovano un milione di cellule sensibili a 350 odori diversi. Tale capacità nei primi anni di vita è particolarmente attiva : il piccolo riconosce l'odore della propria madre e del latte e preferisce i suoi giocattoli “più sporchi” che hanno odori a lui familiari e sono quindi un mezzo di orientamento nel mondo che lo circonda.
L'olfatto è l'unico senso ben sviluppato sin dalla nascita ed è per questo che è osì importante per il neonato. Non è un caso, del resto, che la bocca, utilizzata nei primi anni di vita per esplorare l'ambiente , si trovi vicino alle cellule sensibili agli odori.

L'IMPORTANZA DELLA CRESCITA STIMOLATA DAGLI ODORI.

Si è concordi nel stabilire l'importanza , già dal quarto mese di vita, di proporre al lattante, in forma di gioco , odori diversi , allo scopo di favorire la sua crescita psichica anche attraverso queste esperienze. Diversi studi hanno dimostrato che la stimolazione dei neonati prematuri con particolari aromi può influenzare positivamente lo sviluppo neurologico e comportamentale.
Le sensazioni odorose di vario genere , permettono al bambino di affinare le proprie preferenze e lo aiutano a sfruttare l'olfatto nell'affascinante scoperta del mondo.
Gli odori più adatti al bambino sono quelli naturali e non troppo forti.
E' sempre opportuno chiedere comunque prima consiglio al pediatra soprattutto in caso di familiarità o reattività allergica, al fine di evitare il contatto diretto con sostanze o componenti a cui il bambino potrebbe risultare particolarmente .
Necessario dunque un adeguato e regolare controllo otorinolaringoiatrico almeno ogni sei mesi ( due volte l'anno).

 

IL NEONATO: IL PIANTO, LE ESPRESSIONI DEL VISO E LE POSTURE DEL CORPO.

Come comportarsi ?

FERMATEVI UN ISTANTE ..... ( E ASCOLTATE IL LINGUAGGIO DEL VOSTRO BAMBINO)
Tratto da “Il linguaggio segreto dei neonati “ di Tracy Hogg con Melinda Blau.

“Riteniamo che una madre che sa interpretare i bisogni del proprio bambino, che capisce ciò che egli sta cercando di dirle, sarà più portata a creare condizioni adatte alla sua crescita , stimolandone lo sviluppo e facilitandone l'apprendimento futuro”-Prof. Barry Lester, The Crying Game.

 

IL NEONATO : STRANIERO IN UN MONDO SCONOSCIUTO

Di solito cerco di aiutare i neogenitori a mettersi nei panni dei loro piccoli spiegando che un neonato è come un visitatore proveniente da un paese straniero.
Li invito a immaginarsi in viaggio attraverso una terra strana ma senza dubbio molto affascinante ; certo, il paesaggio può essere anche molto bello , la gente calda e amichevole: basta tenere guardarli negli occhi, leggere i loro volti sorridenti. Ma ottenere ciò di cui si ha bisogno può essere frustrante.
Pensate di entrare in un ristorante e di chiedere “Scusi, dov'è il bagno?” e immaginatevi di non essere compresi(...).
Dal momento in cui vengono al mondo, è così che i neonati si sentono. Non importa quanto decorate siano le camerette o quanto buone le intenzioni dei genitori : essi vengono bombardati da sensazioni sconosciute che non sono in grado di comprendere. L'unica forma di comunicazione che hanno a disposizione -il loro linguaggio-sono il pianto e i movimenti del corpo.
E' importante ricordare anche che i bambini crescono con il LORO ritmo, non con il nostro : ad eccezione di quelli “da manuale” , la maggior parte non rispetta scadenze precise. I genitori non devono far altro che stare fermi e guardarli fiorire, aiutandoli (...).

ALT ...FRENATE !

Quando i genitori mi chiedono di aiutarli a capire perchè il bambino piange o fa i capricci , so che entrambi sono in ansia e desiderano che io faccia qualcosa immediatamente.
Ma con loro grande sorpresa , dico sempre : “Fermi, cerchiamo di capire cosa ci sta dicendo !”.
Per prima cosa faccio un passo indietro per poter osservare i movimenti del piccolo : le braccia e le gambe che si agitano in tutte le direzioni, la piccola lingua che si arriccia e si muove velocemente dentro e fuori la bocca, la schiena che si inarca. Ognuno di questi gesti ha un significato.
Faccio pure molta attenzione al tipo di pianto e ai suoni che il bimbo emette : timbro, intensità, e frequenza fanno anch'essi parte del suo linguaggio.
Poi cerco di “respirare” l'atmosfera, immaginando di ESSERE quel particolare bambino : oltre a osservare il suo aspetto generale , i suoni e i gesti, esploro la stanza in cui ci troviamo , ne avverto la temperatura,e ascolto i rumori della casa. Infine guardo i genitori – se hanno l'aria nervosa , stanca o arrabbiata – e sento quello che mi dicono .Può darsi che faccia loro qualche domanda , come : “Quando stata l'ultima poppata ?”, oppure, “Di solito lo prendete in braccio e camminate per farlo addormentare?” o ancora “ contrae spesso le gambine in questo modo?”.
Poi aspetto.(...).
Troppo spesso invece, gli adulti a buttarsi a capofitto,fanno versetti al bambino, lo cullano, gli tolgono il pannolino, gli fanno il solletico, lo blandiscono e lo scuotono, parlano a voce alta o troppo velocemente.

PERCHE' FERMARSI ?

Quando il vostro piccolino piange, l'istinto naturale sarebbe quello di correre da lui.
Probabilmente pensate che sia in difficoltà, o peggio, che il pianto sia una cosa negativa. In realtà è importante imparare a dominare queste emozioni, fermandosi un momento a riflettere.

Lasciate che vi spieghi TRE MOTIVI FONDAMENTALI per cui è bene farlo.

1) il vostro bambino ha bisogno di sviluppare la “sua voce”.
Considerate che cosa succede quando in risposta al pianto del bambino una mamma lo attacca sempre e comunque al seno o gli mette il ciuccio in bocca : così facendo non solo gli toglie la capacità di esprimersi - rendendolo praticamente “muto” - ma, senza volerlo lo abitua a NON chiedere aiuto.
Dopo tutto, qualsiasi forma di pianto è una richiesta da parte del bambino , che dice “Comprendi i miei bisogni”.
La cosa peggiore in tutto questo è che, precipitandosi da lui tutte le volte che piange, i genitori involontariamente lo abituano all'idea di NON avere voce. Se non si fermano ad ascoltare davvero per imparare a distinguere i DIVERSI TIPI DI PIANTO DEL NEONATO – che numerosi studi hanno dimostrato ESSERE differenti sin dalla nascita – con il tempo questi DIVENTANO veramente indistinguibili.
In altre parole, se il pianto di un neonato viene costantemente ignorato o se al contrario la risposta è sempre quella del cibo, questi imparerà che il modo in cui piange non è importante : il risultato infatti è sempre uguale. In seguito si arrenderà e il suo pianto SUONERA' effettivamente lo stesso.

2) Incoraggiate il vostro bambino a imparare a calmarsi da solo
I bambini hanno bisogno dei propri sistemi per rilassarsi (...) di qualunque età siano : a tre anni si succhiano il pollice o abbracciano il peluche preferito quando ne hanno abbastanza del mondo circostante, mentre un adolescente si chiude nella sua stanza ad ascoltare musica.
Ed i neonati ? E' ovvio che non possono farsi una passeggiata o accendere la tv, ma fin dalla nascita sono dotati di un sistema interno di “AUTORILASSAMENTO “ - il riflesso di suzione e il pianto - e quel che dobbiamo fare è insegnare loro a farne buon uso . Se non hanno ancora raggiunto i tre mesi di vita , può darsi che non riescano ancora a trovare il dito, ma di sicuro sanno piangere.
Tra le altre cose, il pianto è un modo per mettere un freno agli stimoli esterni, motivo per cui molti neonati piangono quando sono troppo stanchi.

3) Imparate il linguaggio del vostro bambino
se riuscirete a fermarvi qualche secondo per distinguere i diversi tipi di pianto del vostro bambino e il linguaggio corporeo che li accompagna, sarete in grado di comprendere i suoi bisogni meglio che non mettendogli in bocca il capezzolo o cullandolo senza capire davvero cosa sta succedendo.
Questo aiuta i bambini anche a raggiungere migliori capacità mentali.



MIGLIORARE LA VOSTRA CAPACITA' DI OSSERVAZIONE :

UNA GUIDA COMPLETA “DALLA TESTA AI PIEDI”.

Oltre al suono del pianto, sono altrettanto importanti i gesti, le espressioni del viso e la postura del corpo. Imparare a “leggere “ il vostro bambino significa usare tutti gli organi di senso e la mente che mette insieme tutte le informazioni.(...).
Quella che segue è una tabella è una tabella “dalla testa ai piedi” su quanto esaminato .
Questo tipo di linguaggio corporeo è utilizzato dai neonati fino a cinque, sei mesi di vita, quando cominciano ad avere un maggior controllo dei movimenti ( ad esempio, succhiandosi il dito) .
Tuttavia la base della comunicazione non verbale resta la stessa anche in seguito.
Inoltre, se comincerete subito, per allora conoscere il VOSTRO bambino e, molto probabilmente, sarete in grado di comprendere il “dialetto” con cui si esprime il suo corpo.

LINGUAGGIO CORPOREO

Si muove da parte a parte.

Si allontana dagli oggetti.

TESTA

Si gira da un lato , il collo allungato all'indietro.

Se è in posizione verticale ,
ciondola come quando ci si addormenta in metrò.

OCCHI

Arrossati , iniettati di sangue

Si richiudono lentamente per poi riaprirsi di colpo, e così via.

“Sguardo lontano e strano” occhi
spalancati , palpebre che non si chiudono , come fossero tenute aperte con degli stuzzicadenti.

BOCCA/LABBRA/LINGUA/

Sbadiglia.

Labbra increspate / contratte.

Sembra voler urlare ma non emette suoni ; tipo di dolore. alla fine un sussulto precede un lamento udibile.

Il labbro inferiore trema.

Si succhia la lingua. ,

 

Arriccia la lingua sui lati.


Arriccia la lingua in avanti, come una piccola lucertola. .

 

VISO

Fa smorfie con espressioni simili al sorriso .

SIGNIFICATO

E' stanco.

Vuole cambiare scenario.

 


Ha fame.

 

E' stanco.

 


E' stanco.

E' stanco.

 

E' troppo stanco o troppo Stimolato.

 



E' stanco.

Ha fame

Ha aria nella pancia o altro tipo di dolore


Ha freddo.

Modo per calmarsi spesso preso per fame.


Ha fame : è la classica espressione “grufolante”

Ha aria nella pancia o altro tipo di dolore

 

 


Ha aria nella pancia o dolore

 

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PSICOTERAPIA

TALKING CURE (MIND AND METHOD OF THE TAVISTOCK CLINIC)

Che cosa fa sviluppare la mente ?
Cosa aiuta i bambini a crescere?
Quando possiamo pensare a noi stessi come a degli adulti?
Perchè ci innamoriamo?
In che modo le nostre famiglie ci condizionano?
Perchè i nostri sentimenti, le nostre emozioni prendono una determinata direzione?
Cos'è la malattia mentale e cos'è la normalità?

Queste sono alcune delle domande più frequenti a cui si cercherà di rispondere seguendo alcune direttive dettate in “Talking Cure” della Serie Tavistock Clinic di Londra edited by Taylor D .
E' risaputo da lungo tempo che avere qualcuno che ascolti accuratamente e attentamente quello che diciamo, ci può aiutare a dare un significato, un senso alla nostra vita e quindi ad affrontare in maniera più idonea le difficoltà.
In un'unica sintesi di moderne relazioni umane, psicologia e scienza, gli psicoterapeuti esperti e psicoanalisti della prestigiosa Clinica Universitaria londinese Tavistock Clinic esplorano la forza della mente umana e l'importanza della psicoterapia.
La psicoterapia e l'approccio psicoanalitico della Tavistock dimostra come la nostra mente operi , agisca attraverso tutte le fasi della vita.
E viene dimostrato come molto spesso “ il cuore abbia le sue ragioni che la ragione non conosce”.

La Tavistock Clinic è organizzata in tre dipartimenti clinici specifici – Child and Family, Adolescent , and Adult-che hanno il compito di fornire terapia e consulenza per tutti i pazienti che giungono inviati da scuole, servizi sociali, o spontaneamente.
Si tratta di una clinica universitaria in cui afferiscono studiosi da tutto il mondo.

 Domande e discussioni

 

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Studio Medico Giannelli Dottoressa Francesca ©2008 TEL. +39 338 3625647